sabato 14 agosto 2010

Lettera di minacce alla vedova Fortugno "Continuerò il mio impegno politico"

Repubblica.it

E' la quattordicesima volta che la deputata del Pd viene minacciata. "E' arrivata la tua ora", si legge nel messaggio; nella busta c'è anche un proiettile. "Proseguirò nella battaglia di legalità e di verità intrapresa dopo la morte di Franco"

REGGIO CALABRIA - Una busta con all'interno una lettera di minacce e un proiettile è stata spedita al deputato del Pd, Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. Si tratta della quattordicesima lettera di minacce ricevuta negli ultimi quattro anni dall'onorevole Laganà, che assicura: "Continuerò il mio impegno politico, proseguirò nella battaglia di legalità e verità che mi sono imposta all'indomani della morte di Franco".

La busta è stata rintracciata dal personale del centro di smistamento delle Poste di Lamezia Terme ed è stata sequestrata dalla polizia. Gli investigatori hanno poi informato del ritrovamento l'onorevole Laganà. Esplicite le minacce contenute nella lettera: "E' arrivata la tua ora. La morte arriverà così".

"Si sta facendo terrorismo psicologico nei miei confronti. Non riesco a capire cosa si vuole da me e dalla mia famiglia. Attualmente è in corso in Corte d'Assise d'appello a Reggio Calabria il processo per l'omicidio di mio marito ed io andrò avanti serenamente", commenta ancora Maria Grazia Laganà. La prossima udienza del processo contro i presunti assassini di  Fortugno è fissata per il 21 settembre.

Per l'omicidio dell'esponente politico sono imputati Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, accusati di essere stati i mandanti; Salvatore Ritorto, che sarebbe stato l'esecutore materiale, e Domenico Audino, tutti condannati in primo grado all'ergastolo. 

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